Formare 100mila pazienti in Europa per aiutare Ricerca
Si è svolto a Roma giovedi 6 novembre, all’interno del Congresso AME (Associazione Medici Endocrinologi), un simposio dedicato al progetto EUPATI e alle Organizzazioni di pazienti.
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‘Fare sì che i pazienti possano diventare partner autorevoli di ricercatori, corpo accademico, legislatori, industria”. E’ lo scopo del progetto europeo Eupati, a cui è stata dedicata un’intera sessione del Congresso Nazionale dell’Ame, l’Associazione Nazionale Endocrinologi, a Roma dal 6 al 9 novembre. ”E’ un modo per dare voce al paziente in Europa”, spiega Dominique Van Doorne, endocrinologa responsabile di Eupati in seno all’Ame, secondo cui ”il paziente deve essere maggiormente coinvolto nella ricerca e sviluppo dei farmaci, nella formulazione del consenso informato, nei comitati etici degli centri ricerca”. Per fare questo è però necessario formare i pazienti. ”Il progetto prevede di formarne un primo gruppo di 100 – aggiunge Van Doorne – ed un altro di 12 mila, per avere alla fine 100mila pazienti formati in tutta Europa, in grado di comprendere bene i vari step della ricerca e collaborare coi ricercatori aderendo meglio alle terapie. Saranno certo cittadini più sensibili verso l’attività dei legislatori in tema di salute e verso l’attività dell’industria farmaceutica”. Un paziente così consapevole, secondo l’endocrinologa, sarebbe certamente favorevole alla Campagna mondiale ‘All Trials’, che fra l’altro vede schierata l’Ame, e chiede ai governi e alle autorità regolatorie di tutto il mondo che ”pazienti, ricercatori, farmacisti, medici, autorità di regolamentazione e chiunque lo desideri, possano beneficiare della pubblicazione di tutti i dati e i risultati degli studi clinici”, cosa che oggi non avviene perché le case farmaceutiche vi si oppongono. La petizione, per iniziativa di Bad Science, BMJ, Centre for Evidence-based Medicine, Cochrane Collaboration, e altre organizzazioni è su Internet, e verrà esaminata entro il 15 novembre dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ stata firmata da oltre 81 mila persone e da 521 organizzazioni. (fonte ANSA)
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