E’ disponibile on line il Manuale della SIFO – Societa’ italiana di Farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie – dal titolo
“Il farmacista di ricerca e il farmacista ricercatore”. A cura di Andrea Marinozzi, Piera Polidori e Roberto Langella, Responsabili Scientifici del Progetto.
Un’idea progettuale, scaturita dalla Sessione Congressuale delle Sperimentazioni Cliniche nel XXXVIII Congresso Nazionale SIFO del 2017, a Roma, e che ha portato alla realizzazione di quest’opera editoriale.
Il manuale vede la partecipazione di eccellenze nell’ambito della Ricerca Clinica Nazionale ed Internazionale, nell’ambito della SIFO, delle Istituzioni (AIFA, ISS, Ministero…), Universitarie, di altre Società Scientifiche (FADOI, GIMBE, … e di altre Professioni (Clinici, Ricercatori, Statistici, Infermieri...), facendo emergere il valore professionale ed istituzionale del farmacista ospedaliero e territoriale delle Aziende Sanitarie nella Sperimentazione Clinica a tutto campo.
Come Accademia del Paziente Esperto EUPATI, siamo lieti di segnalare che un intero capitolo del manuale, intitolato “Il contributo e la formazione dei Pazienti Esperti nella Sperimentazione Clinica: il punto di vista dell’Accademia del paziente”, è stato curato da due Pazienti Esperti EUPATI e membri del Direttivo di AdPEE, Luciana Pazzagli e Sabrina Grigolo.
Entrambe le autrici hanno espresso molto soddisfazione in merito a questa ‘esperienza . Sabrina Grigolo, in particolare si è detta “molto grata nei confronti di Accademia e della SIFO per l’opportunità avuta di contribuire alla diffusione dell’engagement dei pazienti e dei caregiver nei processi di ricerca e sviluppo attraverso la loro rete”
agiungendi anche, “Crediamo che per la comunità dei pazienti sia molto importante far conoscere EUPATI, le competenze e le attività che svolgiamo”
Luciana Pazzagli ha inoltre aggiunto un suo commento, dicendo che “Quando mi è stato proposto di collaborare ad un contributo per il testo di SIFO sulla Sperimentazione Clinica, mi è quasi sembrato di chiudere un cerchio tra professionisti e pazienti, avendo sostenuto entrambe, sempre nell’ottica dello sviluppo della ricerca con grande attenzione al rigore scientifico, alla comunicazione, al prendersi cura e al rispetto delle persone, che diventano pazienti loro malgrado”