Chirurgia robotica, qualità della vita e centralità del paziente

Il contributo di EUPATI Italia alla tavola rotonda al Senato

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Roma, 9 dicembre — Si è tenuta ieri, presso la Sala Cenci del Senato, la tavola rotonda dedicata allo sviluppo della chirurgia robotica in Italia, un appuntamento che ha riunito rappresentanti istituzionali, società scientifiche e associazioni di pazienti.
All’incontro, aperto dai saluti della Senatrice Murelli, ha partecipato anche EUPATI Italia, rappresentata da Paola Kruger, che ha portato il punto di vista dei pazienti su un tema decisivo per l’evoluzione dell’assistenza sanitaria.
Erano presenti la Senatrice Elena Murelli , promotrice della Call to Action sulla Chirurgia Robotica, il Professor Massimo Giuseppe Barberio (moderatore dell’incontro), il Prof. Pierluigi Marini (ACOI), la Dott.ssa Domenica Mamone (SIFO), il Dott. Adriano Marcolongo, il dott. Alberto Mazzariol, Carlo Milli e Alessando Mantesso di AB Medica, il Prof. Giandomenico Nollo (SIHTA Società Italiana Health Technology Assessment), Umberto Nocco ((AIIC), oltre all’On. Gian Antonio Girelli.
Il contesto istituzionale: dalla mozione parlamentare alla valutazione HTA
La Senatrice Murelli ha aggiornato i partecipanti sullo stato di avanzamento della mozione parlamentare dedicata alla chirurgia robotica, evidenziando la crescente attenzione politica e istituzionale verso questa tecnologia.
Il prof. Barberio ha quindi introdotto gli obiettivi del tavolo di lavoro: creare un confronto strutturato tra stakeholder per accompagnare il percorso tracciato dal Programma Nazionale HTA e dalle attività in corso presso AGENAS, dalla pubblicazione della bozza al rapporto definitivo e alla successiva fase di appraisal.
Il punto di vista dei pazienti: qualità della vita prima di tutto
Nel giro di interventi dedicato alle società scientifiche e alle associazioni dei pazienti, Paola Kruger ha posto con forza il tema della qualità della vita come elemento imprescindibile nella valutazione delle nuove tecnologie sanitarie, inclusa la chirurgia robotica.

«Dobbiamo imparare a vedere le innovazioni non solo come strumenti di risparmio, ma come leve per migliorare la vita delle persone», ha sottolineato Kruger.


«Se tutto viene valutato solo nell’ottica della riduzione dei costi, rischiamo di ottenere risultati clinici peggiori e pazienti meno aderenti alle cure».
Per spiegare il concetto, Kruger ha portato l’esempio dei sensori per il diabete: gare al ribasso possono portare alla scelta di dispositivi difficili da usare, che i pazienti non riescono a integrare nella quotidianità. Ciò compromette gli outcome clinici e genera costi indiretti maggiori.
La chirurgia robotica come investimento a lungo termine
Secondo EUPATI Italia, valutare la chirurgia robotica significa guardare oltre il semplice “giorno di degenza in meno”. Quel giorno, ha spiegato Kruger, ha un impatto enorme sulla vita reale:
«Il paziente torna prima a lavorare, può prendersi cura della famiglia, recupera più rapidamente. Sono benefici che devono essere contabilizzati nelle analisi HTA».
La chirurgia robotica, ha ribadito, rappresenta un’evoluzione che può migliorare concretamente l’esperienza e il recupero del paziente rispetto alla chirurgia tradizionale o laparoscopica.
Nuovi strumenti e metodologia: coinvolgere i pazienti nella generazione delle evidenze
Un tema cruciale è quello della raccolta dati. Kruger ha evidenziato una carenza ricorrente negli strumenti utilizzati nelle valutazioni HTA:
«Troppo spesso vengono impiegati questionari non sviluppati con il contributo dei pazienti e che non riflettono la loro realtà. È essenziale creare strumenti nuovi, basati sulla loro esperienza, per misurare ciò che davvero conta per loro».
EUPATI Italia si è quindi dichiarata disponibile a contribuire sia alla generazione di evidenze, sia allo sviluppo di metodologie e questionari realmente “patient-centered”.
Formazione: informare i pazienti per costruire fiducia nell’innovazione
Accanto al tema metodologico, Kruger ha posto l’accento sulla necessità di formare non soltanto i medici, ma anche i pazienti:

«Un paziente formato ha più fiducia nelle nuove tecnologie. Senza un’adeguata informazione, la chirurgia robotica può spaventare perché percepita come qualcosa di sconosciuto».

EUPATI si è nuovamente resa disponibile a collaborare per percorsi formativi dedicati, per spiegare cos’è la chirurgia robotica e quale valore può portare nella pratica clinica.
Conclusioni e prossimi passi
La tavola rotonda si è conclusa con una sintesi dei contributi emersi e con l’individuazione delle prossime azioni del gruppo di lavoro.
La collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e associazioni dei pazienti appare ora più che mai decisiva per accompagnare lo sviluppo della chirurgia robotica nel nostro Paese in coerenza con il Programma Nazionale HTA.

 

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